Progetti sulla legalità in Emilia-Romagna
Un sostegno al recupero e al riuso a fini sociali di immobili confiscati alle mafie situati nei comuni di Parma, Formigine e Castelnuovo Rangone nel modenese, Montecchio Emilia nel reggiano e Riccione. Ma anche attività sia per diffondere la cultura della legalità che per il monitoraggio e l'analisi dei fenomeni illegali, anche corruttivi, collegati alla criminalità organizzata sostenendo specifici ‘Osservatori’ come quelli di Bellaria-Igea Marina in provincia di Rimini e Castelfranco Emilia in provincia di Modena, o quello realizzato dall’Università di Parma.
E ancora, diverse iniziative, destinate soprattutto ai giovani, trasmissioni in radio condotte da ragazze e ragazzi e i podcast, progetti nelle scuole, iniziative di sensibilizzazione, festival tematici ed eventi pubblici per favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e loro incidenza sul territorio locale.
Sono in sintesi i contenuti dei 44 progetti (realizzati in Emilia-Romagna da 35 Comuni, 5 Unioni, una Provincia e 3 Università) che saranno sostenuti dalla Regione con contributo di 1 milione e 89mila euro. Sono poi in corso di definizione due ulteriori progetti di due Comuni alluvionati.
I progetti hanno ricevuto il via libera dalla Giunta regionale e vengono realizzati attraverso la sottoscrizione di Accordi di Programma con la supervisione del capo della Segreteria politica della Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, con ciascun ente locale e/o pubblico, con l’erogazione dei contributi previsti. Quest’anno si tratta del maggior numero di iniziative sostenute dall’approvazione del Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili (Legge regionale 18 del 2016).
Gli interventi sui beni confiscati alle mafie
Tutti i 44 progetti, distribuiti tra tutte le province dell’Emilia-Romagna, sono stati cofinanziati dalla Giunta regionale con 1.089.200 euro: il costo complessivo dei progetti, tenendo quindi conto anche delle quote in capo a enti locali e atenei, supera gli 1,7 milioni di euro.
Più della metà, per un totale di oltre 685mila euro, riguarda 9 progetti su 12 immobili confiscati alle criminalità organizzate (di cui 8 riutilizzati per la prima volta).
Mentre a Calendasco (Piacenza), Argenta (Ferrara), Pieve di Cento (Bologna) e Berceto (Parma) si tratta del completamento di lavori già avviati negli anni passati, a Parma, Formigine (Modena), Castelnuovo Rangone (Modena), Montecchio Emilia (Reggio Emila) e Riccione (Rimini) ad essere interessati sono nuovi spazi sottratti alla criminalità organizzata per essere riconsegnati ai cittadini.
A Parma tre immobili (un appartamento, un ufficio e un negozio) verranno usati rispettivamente per finalità di emergenza abitativa e per attività a sostegno di soggetti in condizione di svantaggio socioeconomico.
A Montecchio Emilia, un’autorimessa e due appartamenti verranno riutilizzati come nuova sede dei servizi sociali comunali.
A Formigine, una ex cava confiscata diventerà Parco tematico della legalità, bosco urbano con frutteto finalizzato all’inserimento lavorativo di giovani svantaggiati e sarà dotato di un percorso ciclopedonale attrezzato.
A Castelnuovo Rangone, un ampio capannone verrà destinato a centro di aggregazione giovanile comunale e polo locale di attività di promozione della cultura della legalità.
Infine, a Riccione un ampio appartamento con autorimessa diverrà sede di un servizio sociosanitario destinato a soggetti con disabilità.
Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sette anni fa, la Regione è intervenuta su 37 beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti in 23 comuni, stanziando in totale oltre 4,1 milioni di euro.